DOMODOSSOLA-- Nel cuore delle Alpi, dove Italia e Svizzera si incontrano in un abbraccio culturale secolare, prenderà vita un'esposizione che offre uno sguardo diverso sull'arte del Novecento. Dal luglio 2025 a gennaio 2026, gli spazi di Palazzo San Francesco a Domodossola ospiteranno "Fuori dai confini della realtà: Arp, Klee, Licini e Chagall tra Italia e Svizzera", una mostra che promette di trasportare i visitatori oltre i limiti della razionalità, in un viaggio attraverso l'immaginazione pura. L'esposizione, curata da Antonio D'Amico, Federico Troletti e Stefano Papetti, rappresenta un'iniziativa ambiziosa nell'ambito dell'Esposizione Internazionale che celebra la continuità e l'innovazione del legame tra le due nazioni confinanti.
Il progetto, fortemente voluto dal Comune di Domodossola, esplora l'arte che, negli anni compresi tra le due guerre mondiali, ha infranto deliberatamente le regole imposte dalla razionalità per abbracciare una dimensione spirituale e liberatoria. Oltre i confini del visibile Protagonisti indiscussi della mostra saranno artisti di calibro internazionale come Hans Arp, Paul Klee, Marc Chagall, Gastone Novelli e Osvaldo Licini, maestri che hanno contribuito a liberare l'immagine artistica dai significati quotidiani per riportarla a uno stato di purezza primordiale. Le loro opere, radicate in un contesto storico turbolento, si riallacciano alla tradizione europea ma, contemporaneamente, spalancano le porte verso nuovi orizzonti espressivi attraverso linguaggi che sfidano la logica e la ragione.
La Svizzera ha giocato un ruolo cruciale nell'evoluzione artistica di molti di questi creatori. Paul Klee, nato nei pressi di Berna da padre tedesco e madre svizzera, rappresenta l'esempio emblematico di questa connessione, con un'arte profondamente influenzata dalla sua formazione elvetica. Hans Arp, che visse e lavorò a lungo in Svizzera, particolarmente nella regione del Ticino e nel Verbano, trovò in questi paesaggi montani la sua principale fonte d'ispirazione, tanto da scegliere Locarno come luogo per trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Anche Marc Chagall, pur essendo di origine russa, ha lasciato un'impronta indelebile in Svizzera, dove ha realizzato un magnifico ciclo di cinque vetrate nella chiesa di Fraumünster a Zurigo, testimonianza tangibile del suo profondo legame spirituale e artistico con il territorio alpino.
Un crocevia di culture Domodossola, con la sua posizione strategica al confine tra Italia e Svizzera, incarna perfettamente l'idea di incontro tra due mondi: da un lato l'Italia, custode di una lunga tradizione culturale e artistica; dall'altro la Svizzera, emblema di innovazione e sperimentazione. Questa dualità ha alimentato rapporti fruttuosi tra gli artisti di entrambe le nazioni durante tutto il Novecento, generando un fertile scambio di idee che ha influenzato profondamente l'immaginario collettivo europeo e mondiale.
Le maestose Alpi che circondano Domodossola non sono solo una cornice scenografica per la mostra, ma testimoniano questo incontro culturale, fungendo da luogo di passaggio e simbolo della continuità tra le due nazioni. La Svizzera, con la sua storica tradizione di accoglienza per gli artisti in esilio e come laboratorio di nuove idee, ha visto nascere movimenti fondamentali come il Dadaismo e l'arte astratta, diventando un polo di attrazione per creativi da tutta Europa. Uno sguardo verso il futuro L'esposizione non si limita a esplorare il passato artistico, ma si propone anche come occasione di riflessione sul futuro dell'arte: come l'irrazionale e la liberazione dell'immagine possano continuare a influenzare la nostra visione del mondo e della cultura contemporanea. In un'epoca dominata da regole e algoritmi, la mostra invita a riscoprire il valore dell'immaginazione pura, del sogno e della fantasia come strumenti di comprensione e trasformazione della realtà.
"Fuori dai confini della realtà" rappresenta un'opportunità unica per immergersi nelle opere di alcuni dei più grandi maestri del Novecento e per riscoprire il ruolo fondamentale che il dialogo tra Italia e Svizzera ha avuto nella definizione dell'arte moderna e contemporanea. La mostra sarà visitabile presso i Musei Civici di Palazzo San Francesco a Domodossola da luglio 2025 a gennaio 2026. Maggiori informazioni sull'esposizione e sul programma degli eventi collaterali saranno disponibili nelle prossime settimane.
Ausstellung für die Italo-Schweizerische Expo: Arp, Klee, Licini und Chagall
DOMODOSSOLA-- Im Herzen der Alpen, an der Grenze zwischen Italien und der Schweiz, wo sich die beiden Nationen in einer jahrhundertealten kulturellen Umarmung begegnen, wird eine Ausstellung stattfinden, die einen neuen Blick auf die Kunst des 20. Jahrhunderts bietet. Von Juli 2025 bis Januar 2026 wird der Palazzo San Francesco in Domodossola die Ausstellung „Fuori dai confini della realtà: Arp, Klee, Licini und Chagall zwischen Italien und der Schweiz“ beherbergen, die den Besucher auf eine Reise durch die pure Vorstellungskraft führt, jenseits der Grenzen der Rationalität.
Die Ausstellung, kuratiert von Antonio D’Amico, Federico Troletti und Stefano Papetti, ist eine ehrgeizige Initiative im Rahmen der Internationalen Ausstellung, die die Kontinuität und Innovation der Beziehungen zwischen den beiden benachbarten Ländern feiert. Das Projekt, das vom Gemeindeverwaltung von Domodossola stark unterstützt wird, untersucht die Kunst der Jahre zwischen den beiden Weltkriegen, die bewusst die von der Rationalität auferlegten Regeln durchbrach, um eine spirituelle und befreiende Dimension zu umarmen. Jenseits der sichtbaren Grenzen Die Hauptakteure der Ausstellung werden international anerkannte Künstler wie Hans Arp, Paul Klee, Marc Chagall, Gastone Novelli und Osvaldo Licini sein, Meister, die dazu beigetragen haben, das künstlerische Bild von den alltäglichen Bedeutungen zu befreien und es in einen Zustand der ursprünglichen Reinheit zurückzuführen.
Ihre Werke, eingebettet in einen turbulenten historischen Kontext, knüpfen an die europäische Tradition an, öffnen jedoch gleichzeitig Türen zu neuen Ausdruckshorizonten durch eine Sprache, die Logik und Vernunft herausfordert. Die Schweiz spielte eine entscheidende Rolle in der künstlerischen Entwicklung vieler dieser Künstler. Paul Klee, der in der Nähe von Bern von einem deutschen Vater und einer schweizerischen Mutter geboren wurde, ist ein herausragendes Beispiel für diese Verbindung, mit einer Kunst, die stark von seiner schweizerischen Ausbildung beeinflusst wurde. Hans Arp, der lange Zeit in der Schweiz lebte und arbeitete, besonders in der Region Tessin und im Verbano, fand in diesen bergigen Landschaften seine Hauptquelle der Inspiration und wählte Locarno als Ort, um seine letzten Jahre zu verbringen.
Auch Marc Chagall, obwohl russischer Herkunft, hinterließ einen bleibenden Eindruck in der Schweiz, wo er einen wunderbaren Zyklus von fünf Glasfenstern in der Fraumünsterkirche in Zürich schuf, ein sichtbares Zeugnis seiner tiefen spirituellen und künstlerischen Verbindung zu diesem alpinen Gebiet. Ein Knotenpunkt der Kulturen Domodossola, mit seiner strategischen Lage an der Grenze zwischen Italien und der Schweiz, verkörpert perfekt die Idee des Treffens zwischen zwei Welten: auf der einen Seite Italien, ein Bewahrer einer langen kulturellen und künstlerischen Tradition, auf der anderen die Schweiz, ein Symbol für Innovation und Experimentierfreude. Diese Dualität hat während des gesamten 20. Jahrhunderts fruchtbare Beziehungen zwischen Künstlern beider Nationen gefördert und einen fruchtbaren Austausch von Ideen geschaffen, der das kollektive europäische und weltweite Imaginarium tief beeinflusste.
Die majestätischen Alpen, die Domodossola umgeben, sind nicht nur ein landschaftlicher Rahmen für die Ausstellung, sondern auch ein Symbol dieses kulturellen Treffens, das als Durchgangsort und Symbol der Kontinuität zwischen den beiden Ländern dient. Die Schweiz, mit ihrer historischen Tradition der Aufnahme von Künstlern im Exil und als Labor für neue Ideen, sah die Geburt von grundlegenden Bewegungen wie dem Dadaismus und der abstrakten Kunst und wurde zu einem Anziehungspunkt für Kreative aus ganz Europa. Ein Blick in die Zukunft Die Ausstellung beschränkt sich nicht nur darauf, die künstlerische Vergangenheit zu erkunden, sondern lädt auch zu einer Reflexion über die Zukunft der Kunst ein: Wie können das Irrationale und die Befreiung des Bildes weiterhin unsere Sicht auf die Welt und die zeitgenössische Kultur beeinflussen?
In einer Ära, die von Regeln und Algorithmen beherrscht wird, fordert die Ausstellung dazu auf, den Wert der reinen Vorstellungskraft, des Traums und der Fantasie als Werkzeuge für das Verständnis und die Transformation der Realität wiederzuentdecken. „Fuori dai confini della realtà“ stellt eine einzigartige Gelegenheit dar, in die Werke einiger der größten Meister des 20. Jahrhunderts einzutauchen und die grundlegende Rolle zu entdecken, die der Dialog zwischen Italien und der Schweiz bei der Definition der modernen und zeitgenössischen Kunst gespielt hat. Die Ausstellung wird von Juli 2025 bis Januar 2026 im Museo Civico di Palazzo San Francesco in Domodossola zu sehen sein. Weitere Informationen zur Ausstellung und zu begleitenden Veranstaltungen werden in den kommenden Wochen veröffentlicht.